Lussino, isola dell'elisir di lunga vita (Croazia)

19.11.2014

Grazie alla peculiare combinazione di piante officinali e olii essenziali rilasciati nell'aria, l'ex stazione climatica dell'Impero Asburgico viene considerata oggi una destinazione d'eccellenza per le cure pneumologiche. Merito anche di un viaggiatore d'eccezione: Carlo Yriarte

Sull'isola di Lussino è possibile guarire senz'uso di medicine. L'intuizione del medico asburgico Conrad Clar, che nel 1885 constatò la naturale rigenerazione del figlio dalla scarlattina, è stata comprovata da una ricerca scientifica resa inizialmente nota durante la 45a conferenza scientifico-professionale degli pneumologi croati. Grazie a una peculiare combinazione di 230 piante officinali su ben 1.100 specie rilevate, ma forte anche della presenza di correnti calde su entrambi i lati della costa, così come di olii aromatici nei venti (proficuamente sfruttati nella stagionatura dei prosciutti), il gioiello dell'arcipelago del Quarnero risulta oggi una delle destinazioni curative più importanti dell'intero Mediterraneo. In aggiunta, vanta acque balneari di qualità "eccellente" - i valori degli enterococchi intestinali sono inferiori a 60 bik per 100 millilitri - mentre le potabili presentano un livello di purezza altissimo, tanto da poter essere prelevate direttamente dal lago Vrana sulla vicina isola di Cherso. Ma non è tutto. Con un'esposizione solare di 2631 ore all'anno e una temperatura media di oltre 15 gradi, Lussino viene considerata un caso esemplare nello sviluppo delle nuove forme di sostenibilità ambientale.

"L'isola è una clinica a cielo aperto per qualsiasi cura legata alla riabilitazione polmonare; - conferma Neven Miculinic, presidente della Società Croata Pneumologi - basta infatti trattenersi in loco dalle due alle quattro settimane per ottenere benefici duraturi contro asma, allergie o malattie croniche ostruttive. Non a caso qui viene regolarmente organizzato l'asma camp dell'ospedale pediatrico Srebrinjak, punta d'eccellenza del Global Allergy Asthma European Network".

L'aspetto più sensazionale, tuttavia, riguarda la continuità fra i dati ambientali odierni e quelli rilevati a partire dal 1879 per mano di Ambroz Haradic, professore della scuola nautica di Lussinpiccolo che, in collaborazione con l'Ente centrale di meteorologia di Vienna, dimostrò per primo la relazione causale tra clima e vegetazione: furono le sue ricerche ad attirare gradualmente l'elite asburgica, fra cui il fondatore della laringoiatria Leopold Schroetter von Kristelli, l'arciduca Karl Stephan, via via arrivando sino a Kaiser Franz Josef in persona, con consorte Sissi al seguito. Individuata in Cikat la località migliore per le cure, benché priva di protezioni contro il ritorno stagionale della bora, la Corona viennese fece piantare immediatamente 80mila pini bianchi e d'Aleppo, oltre a 500 piante ornamentali, per raggiungere già nel 1891 i 500mila esemplari: impresa tuttora senza eguali nel Mediterraneo e che ha permesso d'istituire un parco di ben 236 ettari, accanto all'assai meno esteso Pod Jovori di Lussingrande. Comparvero allora diverse ville nobiliari, riadattate spesso a partire dalle case degli antichi capitani e armatori lussiniani, grazie ai quali l'isola aveva già vissuto in passato un'epoca d'oro. Quindi toccò al primo albergo, il Vindobona, poi all'istituto di sanità della baronessa Adolfine Hasslinger, sino al fatidico giorno in cui, nel 1892, Lussinpiccolo e Lussingrande furono insignite dell'altisonante titolo di stazioni climatiche curative dell'impero austro-ungarico.

A riconoscere la fortuna dell'isola fu l'illustre viaggiatore e giornalista franco-spagnolo Carlo Yriarte, che nel 1874 scrisse una delle prime dettagliate guide sulla costa dalmata, passata alla storia per la qualità sopraffina delle sue incisioni: "L'abitante di Lussino è il più operoso, il più vivace, il più intelligente, il più economo di tutta la costa; - si legge in "Istria, il Golfo del Quarnero e le sue isole" - le circostanze l'hanno molto favorito, e quando la marea saliva, egli saliva colla marea. Gli abitanti sono divenuti gli armatori di tutta la costa per il cabotaggio; Buccari, Porto-re, che stanno alle porte di Fiume, fanno delle barche pescherecce: Lussino costruisce le grandi tartane, i trabacoli e le polacche che possono affrontare i fortunali. Nessun porto dell'Istria o della Dalmazia può competere con questo per la costruzione delle grosse navi mercantili". E ancora: "La guerra di Crimea ha deciso della sorte di un gran numero di questi abitanti; la loro prosperità data appunto da quel momento; si sono fatti noleggiare nel 1854 dal ministero della marina francese, dagli Inglesi, dagli Italiani e dai Turchi per i trasporti d'ogni natura e per i dock galleggianti". 

Finita in mani italiane, l'isola si vide privare di molti dei suoi privilegi per via delle leggi emanate nel 1924, che proibivano l'arrivo a Lussino di ospiti portatori di malattie, ma riuscì a riprendersi di nuovo fra il 1968 e il 1990, quando l'ospedale per bambini con malattie allergiche di Lussingrande (oggi parzialmente convertito in health resort) stipulò una convenzione sanitaria con la Repubblica democratica tedesca: in quel periodo annoverava 145mila pazienti all'anno e ben 190 dipendenti. 

"A differenza che in passato - evidenzia Zrinka Badurina, pr manager dell'ente del turismo di Lussino - oggi la nostra isola può far conto su un'offerta estremamente diversificata. Solo nel 2013 abbiamo accolto quasi 241mila visitatori, di cui 211mila stranieri e circa 37mila italiani, raggiungendo 276mila pernottamenti. Ragioni per guardare con ottimismo al futuro, dunque, non mancano: e se l'apertura di un centro di ricerca specialistico sulle tartarughe adriatiche ha attirato oltre 60mila visitatori solo la scorsa stagione, nel 2014 ci aspettiamo cifre ancor più positive per l'inaugurazione del Marine Science Centre del Blue World Institute, dedicato allo studio dei delfini". 

Proprio i mammiferi più amati dai natanti trovano in Lussino uno dei loro tre maggiori santuari di riproduzione (insieme a quelli dell'isola di Hvar e del parco nazionale delle Kornati) e, dal 2015, potranno essere osservati attraverso un apposito programma di "dolphin watching". Dopo un restauro di 15 anni e un lungo tour per Croazia ed Europa, è stata poi prevista l'installazione del prestigiosissimo "Apoksiomenos" nella nuova sezione del Palazzo del Quarnero, a Mali Lussino: un bronzo intonso del I/II secolo d.C., raffigurante un giovane atleta che si pulisce il corpo nudo con una spatola, ritrovato sui fondali locali da un sub belga. Fra i vertici della bellezza maschile nell'antichità, oggi ne sopravvivono solo altre due copie (a Vienna e in Texas). Grazie infine a un progetto di produzione tradizionale di olio e cosmesi, che dagli iscritti all'asilo alle generazioni più anziane coinvolge ogni singolo residente, Lussino non ha conquistato solo lo Skal Award 2013 per la sostenibilità ambientale o l'analogo Brand Leader Award per l'Europa del Sud-Est, ma entro il 2020 aspira a ottenere addirittura lo status ufficiale di "health destination" dell'Unione Europea. A quasi 130 anni dall'onorificenza imperiale, la storia si ripete. E se i lavori d'ampliamento dell'aeroporto isolano sono già sulla carta, la riapertura nel cuore della foresta Cikal dello Spa hotel Bellevue (un 5 stelle da 50 milioni d'euro d'investimento, inaugurato a luglio), al pari dell'allestimento di un circuito ciclopedonale di oltre 250 chilometri, consegnano definitivamente la corona del Mar Adriatico a Lussino.

Alberto Caspani