Per una nuova antropologia visuale
"... altri come Franco Prosperi, Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Angelo e Alfredo Castiglioni, quasi profeticamente, trovano la cosiddetta "quadratura del cerchio", nel passaggio dal piccolo al grande schermo, ossia nella possibilità offerta dallo Zeitgeist (spirito del tempo) e di produttori di rilievo internazionale come Cineriz e la PEA di Alberto Grimaldi, di trasferire l'oggetto delle proprie ricerche documentaristiche sul campo nell'Africa Nera post-coloniale, entro una prospettiva filmica che a contatto con il grande pubblico, diventa cinema a tutti gli effetti".
Un nuovo saggio del regista e scrittore Maurizio Fantoni Minnella, curato per la Fondazione Pietro Nenni, riapre la domanda su quali siano oggi le possibilità di sviluppare uno sguardo realistico, pur senza scivolare nel mito dell'oggettivo. In un acuto confronto fra documentaristi francesi e italiani dal Dopoguerra ad oggi, Minnella dà voce a uno dei problemi più scottanti non solo della storia dell'esplorazione, ma anche dei nostri tempi, che attraverso la rivoluzione digitale e la creazione di nuovi spazi di rappresentazione paiono ricondurre a una monodimensionalità dello sguardo occidentale ancor più insidiosa del passato.
"In un'era, la nostra, segnata da una costante emorragia di immagini, talora violentissime, e, fatto più grave, spesso decontestualizzate, quindi incapaci di suscitare riprovazione o il necessario distacco critico, quelle di un'Africa misteriosa e mitica, violenta e crepuscolare, umanissima e crudele, quelle realizzate da cineasti avventurosi del XX° secolo, etnologiche, politiche e poi ancora etnologiche e infine, provocatorie, dedicate, come si è visto, all'ormai inevitabile decadenza dei due mondi, il "nostro" e il "loro", conservano ancora, nonostante i decenni trascorsi, il senso della scoperta di un'alterità che presto avrebbe subito una trasformazione radicale di fronte all'avanzata del progresso. Ed è proprio quest'ultimo, per taluni di questi autori, il drammatico spartiacque tra un mondo ancora regolato secondo leggi naturali e tribali, e un altro destinato a produrre nuove forme di alienazione".
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