Umberto Nobile e la sfida degli Zeppelin (Germania)
Tornano i dirigibili, riappaiono vecchi spettri, si riaccende la sfida Italia-Germania, ma fuori dagli stadi. Nonostante il bando della Nasa "20-20-20 Airship Challenge" per la creazione di un dirigibile teleguidato capace di volare per 20 ore, a una quota di 20 chilometri, trasportando 20 chili, l'Italia resta impantanata nel caso "Umberto Nobile"

Le critiche suscitate recentemente dal volo di alcuni gonfiabili sopra Milano - uno finito in collisione con un pilone dell'arena civica, l'altro utilizzato per promuovere la finale della trasmissione X-Factor - sono indirettamente figlie della mai superata condanna fascista a uno dei più illustri esploratori e ingegneri del Belpaese. Benché nel Dopoguerra Umberto Nobile fosse stato riabilitato dall'accusa di aver infangato l'onore patrio per via dello schianto del dirigibile Italia sui ghiacci delle isole Spitzbergen - in quel fatidico 1928 in cui perse la vita pure l'amico-nemico Roald Amundsen tentando di salvare l'equipaggio italiano - troppi sono i dubbi insoluti: il suo immediato prelievo, a discapito dei compagni feriti, fu solo una gretta questione di rimborso assicurativo? E per quale motivo il regime fascista impedì a Nobile di coordinare le operazioni di aiuto, tenendolo segregato e inattivo sulla nave "Città di Milano", mentre tutte le altre nazioni si sacrificavano per trarre in salvo la Tenda Rossa?
Certo le simpatie comuniste di Nobile, che a differenza di un certo Schettino si oppose strenuamente a essere prelevato dal gruppo di superstiti, offrivano un ottimo pretesto per indurre a screditare un personaggio troppo in luce per i gusti del Duce; ma la ragione di fondo va ricercata nella scelta di un investimento industriale che, in tutti questi decenni, ha relegato l'Italia da avanguardia dei cieli a mera comprimaria dei giganti internazionali. L'aver affossato la produzione di dirigibili, puntando esclusivamente sull'aeronautica mobile voluta dal ministro fascista Italo Balbo, non solo ha macchiato la figura di Nobile in modo indelebile, ma ha lasciato mano libera ai concorrenti di un tempo: in primis, la leggendaria Zeppelin Luftschifftechnik GmbH & Co.

Così, mentre il Museo Zeppelin di Friedrichshaven celebra oggi l'epopea del conte baffuto e gli eredi dei suoi giganti del cielo si dividono fra voli turistici o prestigiosi impieghi scientifici, Milano neppure si ricorda più che fu il suo pioniere Enrico Forlanini a introdurre la navicella di comando solidale con l'involucro dei dirigibili, o a usare per prima i getti d'aria compressa per il controllo direzionale degli aeromobili, o a vendere i suoi prototipi alla Corona inglese.
"Negli Stati Uniti - ha evidenziato Sarah Miller, astrofisica dell'Università della California - si punta oggi a studiare la cappa dell'inquinamento sopra le megalopoli attraverso i dirigibili, a tenere sotto controllo l'evoluzione degli uragani volando sull'occhio del ciclone, a osservare le stelle restando sopra le interferenze dell'atmosfera, o ad avere dirigibili-cargo dall'immensa capacità di carico"; in Italia pare già una conquista epocale aver attivato cinque anni fa l'Amundsen-Nobile Climate Change Tower sull'isola artica Ny-Aalesund. C'è allora poco da ridere per la storica boutade di un soldato francese che, all'arrivo di Ferdinand von Zeppelin nella Parigi piegata alla Prussia del 1871, sibilò ai suoi: "ecco, quello è veramente un pallone gonfiato!".

Che sia dipeso dal tronfio incedere ereditato dai conti del Wuerttenmberg, o piuttosto dalla reputazione fattasi come osservatore delle "armi volanti" d'Oltralpe, il genio militare del Kaiser ha finito per prendere talmente alla lettera quelle parole, d'aver trasformato il proprio nome nel sinonimo stesso di dirigibile. Perché a distanza di cent'anni dal primo volo civile in "aeronave", a differenza di quel che avviene in Italia, il mito degli Zeppelin è più vivo che mai. Sulle rive del lago di Costanza, nella Friedrichshafen dei primi esperimenti, il museo intitolato al Conte che amava le nuvole resta infatti il luogo migliore per ripercorre la più importante storia della navigazione aerea del mondo: sfruttando i 4mila metri quadrati del bellissimo edificio Bauhaus in cui è ospitato, qui il pubblico ha persino modo d'immergersi nella ricostruzione in dimensioni reali del famoso "Hindenburg", il dirigibile che segnò al tempo stesso l'apogeo ed il declino della prima conquista dei cieli, prendendo fuoco a New York nel 1936 (la drammatica immagine dell'incidente appare fra l'altro sulla copertina del primo album della rock band Led Zeppelin).
Oltre alle sale in cui vengono presentati gli altri rami d'industria scaturiti dai progetti Zeppelin, quali gli aerei Dornier, i motori Maybach o le trasmissioni della ZF, sono proprio gli eroi, le tragedie e le grandi imprese raccontate a consacrare gli Zeppelin come modello di riferimento odierno, dopo che nel 1900 il Conte fece decollare un prototipo riadattato sul brevetto di David Schwarz, pioniere dell'aviazione ungherese. E' vero. Il volo sul natio lago di Costanza durò appena 18 minuti, a causa della rottura del meccanismo che avvolgeva il peso di bilanciamento, ma in Germania si era già a un passo dalla storia: il record di velocità sui modelli francesi era stato praticamente doppiato, avendo raggiunto i 6 metri al secondo contro i 3 allora fissati.
Alberto Caspani
ZEPPELIN ON TOUR